Oggi vorrei parlarvi di uno dei fotografi che mi ha sempre ispirato e che ho seguito con particolare attenzione: Ansel Adams.
Come ogni lavoro artistico e creativo anche i fotografi hanno bisogno di punti di riferimento e di grandi personaggi da seguire e a cui ispirarsi. Nella mia carriera ho avuto l’occasione di conoscerne alcuni, di altri ho potuto studiare il lavoro. Oggi vorrei parlarvi di uno di questi grandi fotografi. Siete pronti a conoscere i paesaggi meravigliosi di Ansel Adams?
Ansel Adams: qualche informazione
Noto per le sue affascinanti immagini in bianco e nero dei grandi parchi nazionali americani, Ansel Adams nasce a San Francisco nel 1902. L’amore per la fotografia arriva all’età di 14 anni quando, durante una vacanza allo Yosemite National Park, gli viene regalata la sua prima macchina fotografica. Un evento particolarmente significativo, da allora fotografia e natura saranno legati in modo indissolubile nella sua vita.
Nel 1927 pubblica il suo primo portfolio: Parmelian Prints of the High Sierra, finanziato da Albert Bender. L’anno successivo diventerà fotografo ufficiale del Sierra Club.
Sono anni davvero molto importanti per la storia della fotografia, sono gli anni in cui nasce la figura del fotoreporter e in cui si scontrano due visioni differenti della fotografia: pittorialismo e straight photograpy.
Il pittorialismo
Nato alla fine del XIX secolo il pittorialismo ha lo scopo di elevare la fotografia al pari della pittura e della scultura. Stiamo parlando infatti di un’epoca in cui la fotografia era spesso paragonata a mero strumento di riproduzione della realtà e non considerata ancora una vera e propria arte. Per questo motivo i pittorialisti si impegnarono ad applicare varie tecniche come la stampa alla gomma bicromata o la stampa combinata di più negativi su un unico positivo, per rendere le foto sempre più simili a un dipinto.
La Straight Photograpy
Al contrario del pittorialismo la straight photograpy si oppone fortemente alla manipolazione delle immagini che devono rappresentare la realtà al massimo livello.
“Qualunque manipolazione della fotografia la allontana dalla realtà e, quindi, la rende meno pura”.
Nel 1932 Ansel Adams (fra i pioneri della straight photography) fonda il Gruppo f/64 proprio con lo scopo di riunire fotografi che, come lui, amavano la purezza della fotografia. Il nome nel gruppo rimanda alla minima apertura del diaframma dell’obiettivo che consente la massima profondità di campo e la maggiore accuratezza dei dettagli.
Fra i fotografi del Gruppo f/64 importanti nomi della fotografia come John Paul edwards, Imogen Cunningham, Henry Swift, Williard Van Dyke, Edward Weston e ancora Consuelo Kanaga, Alma Lavenson e Sonya Noskowiak.
L’importanza di Ansel Adams
Il lavoro di Ansel Adams non si limita alla sola fotografia. Fondamentale per tutti noi anche il suo lavoro di ricerca e innovazione in camera oscura che ha portato alla nascita del sistema zonale (una tecnica che permette di avere maggior controllo dell’esposizione in camera oscura), e i suoi manuali di tecnica fotografica che, secondo me, ogni fotografo dovrebbe leggere.
Per quanto mi riguarda, se avete seguito il mio lavoro, potrete facilmente capire quanto sia importante per me il lavoro di questo grandissimo fotografo. Come vi ho spesso raccontato per me fotografare significa raccontare il mondo che mi circonda. Ogni minimo particolare deve essere fedele alla realtà e lo spazio per la manipolazione dell’immagine è minimo.
Dal lavoro di Ansel Adams ho imparato a osservare la natura con pazienza, ho imparato a raccontare la verità e ho trasportato questa visione della fotografia nel mio lavoro. Anche per quanto riguarda il racconto di un matrimonio infatti, io prediligo lo stile del “reportage”, mi piace infatti seguire ogni fase e scoprire ogni più piccola emozione per regalarla a chi guarderà le mie foto, fissandole per sempre nella memoria.
Vi consiglio di visitare la Ansel Adams Gallery (https://www.anseladams.com/) e poi di fare un salto sulla mia gallery. Che ne dite?