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L’arte è una finestra aperta sullo spirito creativo dell’uomo che non smette mai di sorprenderti.

A Firenze accade di scoprire (o riscoprire) il genio artistico dell’uomo e la profondità dell’umana natura quando, ispirata dal sacro, trasforma la materia più umile, come la pietra grezza o i pigmenti più comuni, in armonia e bellezza. La fotografia non vuole sostituirsi all’occhio umano in questo incontro fra il mondo interiore dell’artista (pittore, scultore, architetto ecc) e quello esteriore dell’opera d’arte che ne raccoglie i messaggi più sublimi; La fotografia vuole solo preannunziare la potenza estetica del capolavoro selezionandone un frammento che sia esaustiva sintesi del tutto.  Amo Firenze perché non è una città d’arte ma essa stessa è un’opera d’arte di rara eleganza dove si sono fuse le sfumature degli animi più fini e nobili come quelli di Giotto, Brunelleschi, Vasari, Botticelli, Leonardo Da Vinci o Michelangelo (solo per citarne alcuni). Quando scatto fotografie nella Firenze artistica la memoria va alle parole del suo Sommo Poeta ” tu troverai, non dopo molte carte/che l’arte vostra quella, quanto pote/ segue, come ‘l maestro fa il discente/ sí che vostr’arte a Dio quasi è nepote”; mi piace sintetizzare questi versi danteschi cosi: ” L’Artista è a Dio quasi nipote”.  Gabriele Forti  Testo Stefano Andrei  www.florence-museum.com/it/